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11 apr 2020

Buon Vento, Peppo!

Giuseppe Russo, Peppo per tutti, grande velista della nostra Zona, vicepresidente nautico del Circolo della Vela Bari, si è spento poche ore fa, dopo che un malore improvviso lo aveva sorpreso pochi giorni orsono. Un lutto che lascia senza fiato l’intera comunità di velisti pugliesi e italiani che lo conosceva sin da ragazzino, e ricorda la sua enorme passione per la vela, sempre accompagnata dal suo carattere signorile e gioviale, sempre pronto a regalare un sorriso o aiutare.

Avvocato giuslavorista di professione, velista per amore, Peppo avrebbe compiuto 58 anni tra poco meno di un mese. Non ha mai smesso i panni del velista agonista e del timoniere, anche quando il ruolo istituzionale lo impiegava a tempo pieno, conservando sempre quell’amore e quella passione per il mare e per le regate che tutti gli hanno sempre riconosciuto.

Non avrei mai pensato da presidente di dover scrivere di Peppo Russo in un’occasione simile. Un compito arduo quello di scrivere in ricordo di un amico fraterno, compito a cui certamente non mi sottrarrò, condividendo i ricordi personali che prepotentemente mi ritornano in mente in queste ore, ricordi che si fanno adesso ancora più preziosi e indelebili.

Sono ricordi intrisi di acqua di mare e di lago, di successi e sconfitte che abbiamo condiviso in barca, di decennali amicizie nate sui campi di regata che continuano adesso, con lo stesso entusiasmo, a tener vivo il nostro amore per la vela.

Il compito diventa ancora più arduo se mentre si scrive, come sto facendo adesso, si ricevono messaggi e telefonate di condoglianze da chi, conoscendo il nostro legame, si rivolge a me per condividere il cordoglio anche con la sua famiglia. E sì Peppo oltre a Teresita, Carlo e Cristina, di famiglie tu ne avevi tante.

Una è quella degli Ufficiali di Regata di cui facevi orgogliosamente parte sia nella forma, con i tuoi pantaloni rossi, che nella sostanza, nel tuo ruolo sempre ottimamente interpretato come UdR nazionale e rappresentante italiano negli eventi internazionali, come Capo sezione Udr della nostra Zona, Come membro della Giuria di Appello federale.

L’altra è il Circolo della Vela Bari, dove tu sei cresciuto e noi ci siamo conosciuti da adolescenti, dove hai iniziato la tua carriera come atleta per poi diventare illustre dirigente. Negli ultimi otto anni, durante il tuo doppio mandato da vicepresidente nautico, hai visto gli atleti del CV Bari ritornare nel giro olimpico dopo anni di assenza e il Circolo premiato per due anni consecutivi come miglior Yacht club d’Italia, cosa mai avvenuta in passato.


Una famiglia che hai incontrato sempre con piacere sui pontili del Margherita e a cui non facevi mai mancare il tuo sorriso, con quell’affetto speciale per i ragazzi che ricorrevano a te per i “saggi” consigli da atleta che in barca, ci ha trascorso anni. 

La famiglia della FIV, certo, dal presidente Francesco ai Consiglieri tutti, passando per dirigenti, tecnici, istruttori e gli staff federali di tutti i livelli che in queste ore non fanno che inviarmi messaggi di cordoglio, piangendo anche loro l’amico, il collega sempre attento, disponibile, competente e pronto a dare una mano in ogni situazione.

Poi la famiglia più numerosa, quella dei tuoi mille compagni di avventure in mare, e non solo. Da chi ha affrontato trasferte in furgone con te da ragazzo, a chi fino a ieri ti lasciava il timone della sua barca in regata, certi che li avresti portati al successo. Dagli amici d’infanzia a quelli che hai saputo avvicinare negli anni della maturità. Da chi ti conosce come Peppo a chi ha avuto il privilegio di conoscerti e di salutarti ancora oggi come “Peppo Tarzan”, ricordando la tua memorabile caduta dal ramo su cui ti eri arrampicato nel parco in cui trascorrevamo il tempo giocando a “soft-tennis” in attesa del vento che non arrivava mai, durante le regate dell’Europeo 470 sul lago Lemano.

Ciao Peppo tutti insieme ti auguriamo di poter continuare a planare nell’infinito mare che ti accingi a navigare.
Alberto

Ciao Peppo Tarzan amico mio, Faventibus Ventis ovunque tu sia.
Tegolo


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